Sempre con l’intento di condividere con voi parte del mio mondo riprende vita la sezione del blog che tratta di libri che mi hanno ispirata nel mio lavoro e in particolare libri di arte, botanica e molto altro.
La storia dell'arte raccontata dalla cornice di una finestra, di Emanuela Pulvirenti.
“Quando si entra in questo mondo alla finestra, in questa moltitudine di sguardi, in questa infinità di significati, nessuna finestra può lasciare indifferenti. È un piccolo regalo che sa donare l’arte: dare nuovi occhi per guardare in modo nuovo. Anche attraverso un vetro.
Scrive così Emanuela Pulvirenti, architetto e divulgatrice d’arte, nell’introduzione del suo bellissimo libro: “Il mondo alla finestra” in cui la finestra stessa e la luce che ne scaturisce, diventano un modo per rileggere la storia dell’arte.
Attraverso l’analisi di migliaia di immagini di artisti più o meno noti l’autrice ha selezionato quelle che per lei sono cariche di significato come ad esempio le vedute su Roma o Parigi, le attività domestiche, le letture alla finestra, i paesaggi, le finestre sul carcere. e ha creato una serie di percorsi che ci fanno viaggiare attraverso la storia dell’arte fino ad arrivare all’epoca contemporanea.
Il libro è suddiviso in sezioni ma non è importante l’ordine cronologico di lettura. Ogni sezione di regalerà delle informazioni e curiosità ma io vi parlo solo di 3 di esse scelte per il grande impatto che hanno avuto al momento della mia prima lettura. Non importa da dove inizierete, suggerisce l’autrice, in quanto si tratta di racconti, non di un manuale di storia dell’arte. Piuttosto una passeggiata tra storie dell’arte che, sono certa, vi appassioneranno.
Sezione: La luce di taglio
Vermeer. La lattaia
1660, olio su tela, cm 46×41, Riijksmuseum, Amsterdam
In questa opera il pittore raffigura una serva che versa il latte da una brocca in una stanza spoglia, la nostra attenzione cade sugli oggetti e sui minuziosi dettagli colpiti dalla luce che entra di taglio. Una cesta di pane, un vaso, una ciotola e altri pochi oggetti appesi o sul pavimento. È proprio la luce calda che entra dalla finestra a rendere poetica un’azione così semplice come il travaso del latte. L’umiltà del gesto della lattaia armonizzato dalla luce e il realismo con cui il pittore lo descrive ci raccontano quanto fosse attento al donare dignità anche a scene di vita quotidiane.
Sezione: Ago, filo e luce.
Martin Drolling. Interno di cucina.
1815, Musée du Louvre
Una delicata scena quotidiana in cui madre e figlia sono impegnate a cucire mentre la bambina più piccola gioca teneramente con un gattino. Nell’ambiente sono presenti numerosi utensili e oggetti di uso quotidiano con diversi dettagli tipici della pittura fiamminga in cui perdersi letteralmente.
Anche qui la finestra e le attività domestiche come il cucito, svolte grazie alla sua luce, diventano il fulcro dell’opera.
Nei quadri ottocenteschi si trovano tantissime opere raffiguranti donne intente a lavorare con ago e filo ma questa in particolare ha colpito Pulvirenti che ci racconta una curiosità: ” Si narra che per realizzare le zone più scure del dipinto, l’autore abbia usato un pigmento piuttosto “particolare”, realizzato macinando i cuori mummificati dei reali di Francia“. La storia ha inizio nel 1793…” ma non voglio raccontarvi troppo, vi suggerisco di leggere il seguito, è molto interessante.
Sezione: Il mondo in movimento
August Leopold Egg, Compagni di viaggio
1862, Olio su tela. Cm 65,3×78,7 Birmingham Museum and Art Gallery
In Compagni di viaggio, l’inglese August Leopold Egg, nel 1862 raffigura due donne all’interno di uno scompartimento dentro un treno. Gli abiti sono in seta grigia, in perfetto stile vittoriano, oltre il finestrino si intravede la Costa Azzurra quindi si evince che stanno viaggiando dal Regno Unito verso il sud della Francia.
Si suppone che siano sorelle o amiche, visto l’aspetto identico degli abiti. Ma se si analizza il dipinto ancor più da vicino, si capisce quanto ci riveli dell’epoca, un periodo storico in cui il viaggio, precedentemente relegato alle esperienze del Grand Tour, inizia a diventare quel che oggi chiamiamo turismo di massa.
La ragazza a destra tiene in mano un piccolo libro dalla copertina rossa, tipico delle guide turistiche Murray e Baedeker che cominciarono a diffondersi in Europa a partire dal 1836.
Insieme ad altri particolari come il movimento della nappina sul finestrino ci racconta probabilmente l’inizio di una forma di turismo veloce e approssimativo.
Care amiche vi ho convinto a leggere questo libro? Vi perderete in questo viaggio nel tempo e nella storia.