Visita al Peggy Guggenheim Museum a Venezia

Chi era Peggy Guggenheim?

La collezione Peggy Guggenheim di Venezia è uno dei più importanti musei dedicati all’arte europea e americana del 900.
Ha sede presso il palazzo Venier dei Leoni a Dorsoduro, affacciata sul Canal Grande tramite un ingresso aperto su una grande terrazza da cui si gode di una vista straordinaria. Conserva oggi più di 250 opere di artisti del calibro di Pollock, Magritte, Picasso, Kandinsky, Chagall, De Chirico, Vedova, Ernst, Fontana, Cy Twombly, Dalì e tanti altri.

Prima di visitare l’affascinante collezione Guggenheim, consiglio di lasciarvi trasportare dalla vita della donna che ne fu la fondatrice, Peggy Guggenheim.

Marguerite Guggenheim, per tutti Peggy, nacque a New York alla fine dell’Ottocento in una famiglia molto facoltosa. Erede del fondatore del Guggenheim Museum di New York divenne un’importante collezionista d’arte e gallerista, sostenitrice della scuola astratto-espressionista newyorkese.

Nel 1948 acquisterà Palazzo Venier dei Leoni sul Canal Grande a Venezia, città di cui era innamorata. Diventerà il suo museo e vera e ultima residenza. Trovate nel web numerosi articoli in cui viene raccontata la sua vita che spesso assomiglia alla sceneggiatura di un film.
Ve ne segnalo due tra quelli interessantissimi di Artribune e di Studenti.it.

Qui mi limito a raccontarvi solo alcune curiosità e aneddoti:

  • Aveva un legame particolarmente forte con il padre che purtroppo morì nel naufragio del Titanic quando lei aveva 13 anni. Il suo distacco dalla famiglia crebbe con gli anni, divenne una ribelle e venne additata come la pecora nera dei Guggenheim.
  • Nella prima galleria che fondò a Londra esposero le loro opere artisti del calibro di Picasso, Jean Arp, Max Ernst, Tanguy, Kandinskij, Brancusi, Braque.
  • Si narra che comprasse un’opera d’arte al giorno, spesso rimanendo comodamente distesa sul suo letto senza mai trattare sul prezzo, “perché tutto all’epoca era molto economico”.
  • Peggy è stata una delle prime collezioniste a credere nel potenziale delle artiste donne e infatti organizzò una mostra rimasta leggendaria, “31 Women”, dove furono esposte opere di artiste americane ed europee come Louise Nevelson, Leonora Carrington, Meret Oppenheim, Leonor Fini e Frida Kahlo.
  • Una sala della collezione Guggenheim è interamente dedicata alle opere della figlia Peegen, figura rimasta quasi sconosciuta ai più. I suoi dipinti combinano due tipi di pittura, quella surrealista e quella naif. Morirà giovane all’età di 43 anni
  • Le sue ceneri riposano nell’angolo del giardino di Palazzo Venier dei Leoni dove Guggenheim aveva seppellito anche i suoi numerosi amati cani da lei amatissimi.
 

Palazzo Venier dei Leoni

L’edificio che ospita la collezione Guggenheim fu progettato dall’Architetto Lorenzo Boschetti, lo stesso della Chiesa di San Barnaba di Venezia, risale al 1748 ed è a tutt’oggi incompiuto. Prima di entrare nel palazzo e visitare il museo si attraversa il giardino delle sculture, un grande spazio verde trasformato nel corso degli anni in una vero e proprio museo a cielo aperto. Sebbene una leggenda narri che una volta in questo giardino vivesse un leone vero, il nome probabilmente deriva dalle teste di leoni in pietra d’Istria che decorano l’edificio e che troneggiano nell’ingresso da parte del Canal Grande.  Venier era un’antica e prestigiosa famiglia veneziana – molti dogi ebbero questo cognome nei secoli. Il palazzo è bellissimo, ha un ingresso privato con una vista sul Canal Grande ed è composto da da due edifici che ospitano uno la mostra permanente Peggy Guggenheim mentre l’altro le mostre temporanee. Attualmente, dal 1 aprile fino al 18 settembre ospita la mostra di Edmondo Bacci, il “pittore della luce”.

Difficile decidere quale opera mostrare, le ho amate tutte! Da “la pioggia” di Chagall alle miniature astratte di Bissier nelle foto qui di seguito.

Magritte

Una delle opere che più mi ha emozionato è stata “L’impero della luce” di Magritte, uno dei più grandi capolavori del Surrealismo del 900, la rappresentazione quasi fotografica di un semplice paesaggio. 
Analizzando però il dipinto con più attenzione il non si è certi se sia giorno o se sia notte. Il cielo azzurro in contrasto con la vegetazione scura e le luci artificiali ci trasportano in un’atmosfera misteriosa.
Un senso di inquietudine è diffuso in tutto il dipinto e non si può che restare profondamente colpiti. 
Personalmente sono stata affascinata dalla luce che esce dalla finestra, ho percepito calore e serenità nonostante l’alone di mistero che pervade in tutta l’opera.

 

Scolaresche al museo

Un’ultima riflessione prima di salutarvi riguarda l’ingente afflusso di bambini e ragazzi provenienti da scuole italiane e straniere.

Sono stata positivamente colpita dagli sguardi attenti di alcuni bambini provenienti dalla Francia che, muniti di taccuino, prendevano appunti e disegnavano attardandosi davanti alle opere. Si sedevano e distendevano letteralmente per terra per poterle osservare meglio e cogliere ogni dettaglio. E’un grande esempio di valorizzazione della cultura che si dovrebbe insegnare sin da piccoli. La nostra scuola dovrebbe farlo.

Prendiamo esempio dai nostri vicini francesi per rinnovare l’educazione al valore del nostro patrimonio artistico e culturale, partendo proprio dai bambini, il nostro futuro.

In ogni caso non è mai troppo tardi per avvicinarsi all’arte, l’importante è allineare testa e cuore per accogliere ogni sfumatura, anche quelle disturbanti. L’arte deve farci emozionare ma anche riflettere, trovarsi di fronte a tanto ingegno e creatività è sempre un grande arricchimento interiore.

Allora, vi ho convinto? 
Se state programmando una gita a Venezia, dovete  assolutamente visitare questo museo!

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