Come organizzare una mostra d’arte – Parte 1 – La mia esperienza

Che cosa rappresenta una mostra d'arte per la carriera di un artista

Partecipare ad una mostra d’arte rappresenta un momento molto importante per la carriera di un artista.
Mostrare pubblicamente il proprio lavoro è un”occasione fondamentale di crescita artistica e professionale grazie alla visibilità che ne deriva e al pubblico che può raggiungere.
Rappresenta una forma di presentazione delle proprie opere donando loro valore e prestigio.

Personalmente ho partecipato a svariate mostre ed esposizioni collettive e questa è stata la mia prima, indimenticabile mostra bipersonale realizzata insieme alla mia collega artista Elena Cappelletto.

Ho deciso di raccontare qui la mia esperienza e di dividerla in più parti perché le cose da raccontare e condividere sono davvero tante. Questa prima parte sarà più emozionale e descrittiva, racconterò cosa ha rappresentato per me la realizzazione di questa mostra. 

La seconda sarà più “tecnica“, descriverò nel dettaglio quali passi seguire per organizzare una mostra arricchendola di consigli e suggerimenti derivanti dalla mia recente esperienza.

Quali sono i primi passi per organizzare una mostra d'arte

 

 1) Trovare una galleria o location adatta. 

2) Scegliere il tema della mostra.

3) Decidere una data di apertura.

4) Scegliere le opere da esporre.

Trovare una galleria o location adatta

Io e la mia collega Elena Cappelletto avevamo da tempo il desiderio di organizzare insieme una esposizione delle nostre opere e quando ci è capitata l’occasione di prendere in affitto un bellissimo spazio espositivo in centro a Treviso non ci abbiamo pensato due volte. 

La scelta è stata ottimale perché si tratta di una galleria ampia e luminosa situata in una zona pedonale e molto trafficata della città con due belle vetrate che danno sulla strada. 

Tra l’altro siamo riuscite a prenotare la galleria per 9 giorni che hanno compreso due weekend in cui c’è stato un afflusso di persone inimmaginabile. Oltre ad amici e parenti (sono venuti per l’occasione anche i miei genitori dalla Sardegna) abbiamo ricevuto la visita di turisti, curiosi, altri artisti, maestri d’arte, collezionisti, insomma, tante belle persone che ci hanno fatto comprendere quanto sia stata importante è corretta la decisione di esporci con le nostre opere. 

E’ stato un lavoro molto impegnativo, abbiamo realizzato l’allestimento da sole il giorno prima della mostra.
Dapprincipio pensavamo di “mescolare” le nostre opere ma ci siamo rese conto che non c’era armonia tra la dimensione delle tele e i soggetti dei nostri lavori così abbiamo optato per una parete a testa creando una sorta di percorso emozionale tra i colori e le forme della natura.
Le persone che entravano ci dicevano subito che percepivano una sensazione di benessere e serenità. I colori tenui, i nostri azzurri e i rosa delicati, i verdi e i fucsia intensi  parlavano per noi e di noi.

Perché per un artista, esporre le proprie opere è come mettersi a nudo, è come donare al suo pubblico una parte di sé.

Devo ammettere che per me non è stato assolutamente facile. Avevo già partecipato ad altre mostre ed esposizioni ma questa è stata la mia prima mostra bipersonale, organizzata completamente, tra le altre cose da me e dalla mia collega, senza galleristi o curatori. Posso affermare con orgoglio che siamo state le galleriste di noi stesse. Questa decisione ha comportato un lavoro immane ma siamo state felicissime dei risultati e dei feedback ottenuti.
E’ stato faticoso all’inizio ma poi è stato così bello e coinvolgente che non avrei mai voluto che finisse! 
E’ stato un mettersi in gioco sia a livello professionale che personale in cui ho amato tantissimo poter raccontare tutti i miei 
perché a persone interessate al mio lavoro (perché dipingo, quali scuole ho frequentato, quali tecniche utilizzo, perché dipingo fiori ecc.). 

Ho amato andare ogni giorno in galleria, scegliere con cura l’abbigliamento ma soprattutto accompagnare le persone in questo percorso espositivo. La soddisfazione più grande è stata proprio vedere lo stupore nei loro occhi, l’emozione e i sorrisi.


La scelta del nostro tema: "In natura"

Il tema che io e la mia collega artista Elena Cappelletto abbiamo scelto per la nostra mostra  è “In Natura“. Un connubio tra la nostra visione della natura in generale e ciò che desideriamo trasmettere con le nostre opere, sia che si tratti di arte floreale, figurativa o astratta.

Siamo due amiche oltre ad essere due artiste, ci siamo conosciute circa 30 anni fa durante una vacanza per poi ritrovarci alcuni anni dopo sedute vicino ad un corso d’arte e da lì non ci siamo più lasciate. 
Questo nostro trascorso ha fatto sì che, seppur con linguaggi pittorici differenti, la nostra ricerca e interpretazione della natura mantenesse uno stesso sguardo al femminile ricco di colore e bellezza. 

Abbiamo lavorato per mesi mantenendo questa linea, confrontandoci sull’uso di tecniche differenti ma tutte aventi lo stesso scopo: trasmettere emozioni  e creare armonia tra ciò che la natura è in realtà e ciò che rappresenta per noi.

Abbiamo scelto come titolo “In natura” perché il nostro sguardo è volto verso l’esterno per catturare la bellezza di ciò che ci circonda senza darlo mai per scontato.  Ma c’è anche tanta introspezione, tanta ricerca interpretativa e rielaborazione di ciò che percepiamo e ciò che vogliamo trasmettere, mantenendo sempre al primo posto il nostro legame con la natura.

 In natura” è la nostra visione della realtà, permeata da ciò che effettivamente viviamo e percepiamo arricchita dalla nostra libera interpretazione artistica.

Qui di seguito la nostra locandina realizzata per l’occasione:

 


La data di apertura e durata della mostra

Questa decisione segna il momento in cui si dovrà lavorare alle proprie opere seguendo una linea precisa. L’estro e la gestualità dovranno essere incanalati verso un unico obiettivo. Gli studi, le prove, l’ispirazione che si coglie saranno tutti incentrati a realizzare un’esposizione quanto più possibile armonica.

Dal momento in cui abbiamo prenotato la galleria, anche se mancava un anno, si, avete letto bene, un anno dalla data di apertura, io e la mia collega abbiamo iniziato a progettare come organizzarla. Era settembre 2023 e ci sembrava un tempo infinito per pianificarla e dipingere tutte le opere invece il tempo quasi non ci è bastato e quando ormai la data era vicina si sono fatti strada mille dubbi e ripensamenti che ci sembrava di non essere mai pronte. Forse non si è mai completamente pronti, c’è sempre qualcosa che può essere migliorato ma l’importante è fare bene il proprio lavoro e soprattutto crederci. E noi ci abbiamo creduto fortemente!

Collegata alla data di inizio c’è l’organizzazione del Vernissage, ossia l’evento di inaugurazione di una mostra. Rappresenta un momento molto importante di promozione e descrizione dell’artista e delle sue opere.  Noi lo abbiamo organizzato durante il primo giorno di apertura specificando l’orario negli inviti e nelle cartoline.
Abbiamo preparato una sorta di scaletta di presentazione che il nostro abile oratore ha rielaborato e letto davanti al pubblico. 

Un momento molto emozionante (alcune parti del discorso le trovate nel mio feed di Instagram), una lettura professionale ma mai noiosa, a tratti ironica come quando ci ha descritto come due personalità inquiete… come potremmo essere altrimenti?

Dopo la presentazione abbiamo ripreso a respirare e ci siamo godute il buffet insieme alle persone che sono venute a trovarci.


Le opere

Ultima cosa, aggiungerei fondamentale, è necessario avere le opere (opere pronte o dipinte per quella determinata occasione). 
Dovranno ovviamente essere di qualità, non necessariamente della stessa misura per dar modo all’osservatore o all’eventuale acquirente di immaginare l’opera contestualizzata a seconda della sua misura.
O ancora, più semplicemente come abbiamo fatto noi, dipingere tele di varie misure per valorizzare le tecniche utilizzate e gli spazi espositivi. Dipingerne qualcuna in più del numero che ci eravamo prefissate ci ha permesso inoltre di sostituirle dopo la vendita.

E ovviamente abbiamo lavorato per mesi per riuscire a raccontare la “nostra natura”, curando ogni dettaglio e ogni sfumatura.
Personalmente ho portato tele di varia misura utilizzando colori a me tanto cari. Ho cercato di rappresentare la mia idea di natura tramite scenari floreali e immagini in cui i contorni dei fiori non sono ben definiti in modo da lasciare spazio all’immaginazione, lasciando che sia l’occhio dell’osservatore a definirli. 

Ma lascio anche che l’occhio vaghi, si perda nei tratti, nei segni e nelle texture. I miei quadri sono molto materici, realizzati con vari strati di colore  fanno in modo che il fiore, vero protagonista, quasi fuoriesca dallo sfondo. Per realizzare lo sfondo c’è tutto uno studio di strati e velature che lo rendono a volte intenso e brillante, a volte etereo. 
Non tutti i quadri che dipingo sono adatti ad essere esposti in una mostra d’arte, alcuni sono più decorativi che espressivi, altri troppo “romantici” e non stanno bene vicino a quelli di impronta più astratta.

Anche la misura della tela è importante. Anche se spesso chi allestisce una mostra sceglie tele aventi le stesse dimensioni noi abbiamo optato per esporre quadri di dimensioni diverse in modo da dare allo spettatore, e all’acquirente eventuale, più possibilità di scelta. Devo dire che abbiamo fatto bene a seguire il nostro istinto perché sono stati apprezzati, e acquistati cosa non da poco, sia quadri molto piccoli che abbiamo chiamato “Petits” ed esposto sui tavoli presenti in galleria, che quadri medi, 60X60  e 60×90 cm e quadri ancora più grandi, 100×120 cm.

Mi sento di dire che, se non c’è nessuno che pone limiti alle misure ci si può davvero sbizzarrire, sempre mantenendo il focus e l’armonia tra le opere.

Noi siamo state la galleriste di noi stesse, abbiamo curato l’allestimento in ogni minimo dettaglio cercando di creare una sorta di percorso narrativo ed espositivo.  Uno dei complimenti più belli che ci hanno fatto è stato che le opere dialogavano tra loro,  nonostante fossero diverse  per soggetto, tecniche utilizzate e misure. 

Forse sarà scontato ma ritengo sia molto importante preparare ogni quadro a dovere, oltre alla realizzazione pittorica ovviamente deve essere dotato di vernice finale protettiva per evitare che nel tempo si rovini. E, se presentato senza cornice, deve essere dipinto perfettamente anche nei bordi, ci deve essere la firma davanti e sul retro, oltre alle informazioni su titolo, misura, tecnica e anno (informazioni che, in caso di vendita dell’opera, verranno inserite anche nel certificato di autenticità). Un’altra cosa da non dimenticare sono le attaccaglie sul retro, se dovessero mancare potrebbe essere un grande problema durante l’allestimento.

Inoltre, non essendoci un gallerista che le realizzasse per noi abbiamo creato un file con i titoli dei quadri, autrice, misura e anno da cui sono state fatte stampare delle etichette da inserire vicino ad ogni dipinto.

Quindi, oltre alla realizzazione delle opere ci sono tutta una serie di accorgimenti e attenzioni assolutamente indispensabili per rendere la mostra seria e  professionale.

In ogni caso un’esperienza veramente importante e indimenticabile.

 

Qui termina questo primo racconto, nel prossimo post analizzerò nel dettaglio cosa serve esattamente per organizzare una mostra: preparativi, allestimento, pubblicità, comunicazione, inviti… con piccoli suggerimenti e consigli utili per una buona riuscita dell’evento.

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