Qualche giorno fa ho scritto un post su Ig prendendo spunto da una scritta presente su piattino e tazzina in ceramica realizzati da Evelin Eva e Tabù : Imparo dai fiori.
E siccome è un concetto a cui sono molto affezionata, ho deciso di parlarvene anche qui e di approfondirlo.
Sono ormai alcuni anni che il soggetto principale dei miei quadri sono i fiori e quindi anche i tessuti e gli accessori sono a base floreale. Tutto è nato da un bisogno estremo di circondarmi di bellezza e di colore per far fronte al grigiore che c’è qui al nord.
Per anni ho patito la cupezza di questo clima facendomi condizionare nell’umore e nella quotidianità.
Forse non tutti sanno che, sin da bambina soffro di una allergia al polline che mi ha portato sempre a non avere fiori in casa e a soffrire quando mi trovavo in ambienti chiusi e “fiorosi”.
Diciamo che il pollice nero non mi ha aiutato ma mi sono sempre fatta condizionare da questo limite.
Alcuni anni fa ho però iniziato ad avvicinarmi ai fiori tramite la pittura, si, proprio la pittura. Frequentavo da anni una scuola d’arte con un Maestro meraviglioso a cui devo tantissimo ma ad un certo punto ho voluto uscire dal coro, ho voluto cercare una strada che fosse soltanto mia e che esulasse dalla pittura “classica”. Da sempre appassionata di mixed media all’americana, ho cercato di inserire alcuni elementi come il collage nella mia pittura e ho avuto il benestare del mio amato Maestro. Non dimenticherò mai quando mi disse che finalmente avevo trovato la mia strada e che in quel modo avrei potuto essere brava.
Da lì al dipingere i fiori dal vero, sempre “rompendoli” nei loro contorni è stata lunga, c’è una ricerca costante di forme e rotondità che mi fanno emozionare, di colori miscelati che mi fanno sussultare. Ricerca che è diventata un bisogno di conoscerli veramente questi fiori imparando ad amarli tutti, anche quelli selvatici o di campo. Un bisogno che ho soddisfatto coinvolgendo i miei bambini e mio marito in passeggiate e gite in cui la raccolta di esemplari unici, comprese le “erbacce” è diventata all’ordine del giorno (mi chiamano ancora la donna con le cesoie in borsetta). Ricordo ancora uno dei nostri primi viaggi in Austria, non c’era giorno che non portassi in hotel un mazzolino di fiorellini e erbe da dipingere, disegnare o semplicemente da godere. Perché poi è questo il succo.
I fiori e la natura ci fanno stare bene, sarà retorica ma è così. Quando il tempo è cupo avere dei fiori in casa aiuta a non farci intristire e a darci energia positiva e quando è bello possono donarci una sensazione di pace e serenità. Senza dimenticare di quanto arredino e portino colore.
Da quando ho cominciato a dipingere i fiori e ad averne sempre intorno, devo dire che il cambiamento è avvenuto anche dentro di me e sento che è tuttora in atto..
Ho iniziato a prendere le cose con più lentezza e leggerezza (che è anche la mia parola dell’anno ma ve ne parlerò con calma).
E ad avere più pazienza. Nel riconoscere i miei limiti, nell’essere meno esigente con me stessa e nel prendermi i miei spazi e i miei tempi, che come sapete sono lunghissimi.
Sto imparando molto dai fiori e non posso fare a meno di averne sempre intorno. A volte basta un fiore che nella sua semplicità e perfezione ci fa ridimensionare tutto.
E soprattutto il fiore ci ricorda che dopo un brutto momento arriverà sempre la calma che “dopo un gelido inverno arriverà la primavera” (F. Ozpetek), sempre!
Ora forse è un pò più chiaro il significato che ha ogni singolo quadro o accessorio che realizzo.
Vi racconta una storia di un Amore profondo per la natura e la gioia di circondarsi della sua bellezza. Un forte desiderio di trasferirla prima su tela e poi su tessuto per poterla letteralmente indossare e portare sempre con sé.
La collezione “Tutta fiorita” è in arrivo e quella nella foto è una assoluta novità!!!