Percorso artistico, seconda puntata

La settimana scorsa vi ho lasciato nel punto in cui restavo incinta per la prima volta.

E’ stato un periodo meraviglioso in cui mi sono dedicata a me e al mio bambino tanto desiderato. Ho fatto i corsi pre-parto, i corsi in piscina e ho partecipato alla mia prima mostra collettiva insieme alle mie compagne della scuola d’arte con il quadro che vedete nella foto, incute abbastanza timore, vero?

Utilizzavo i colori ad olio e non avevo ancora uno stile mio, che, in ogni caso, ho tardato parecchio a trovare. Ho smesso poi di frequentare la scuola pensando di tornarci una volta che fosse nato il bambino e invece, una volta nato, non c’era più posto per me. Inutile dirvi che fu una delusione cocente!

Dopo la nascita del mio attesissimo Alfredo ho passato un periodo in cui altalenavo stati di gioia infinita a stati di paure incredibili. Passavo tanto tempo da sola con il mio piccolo che non dormiva mai e il clima non mi aiutava di certo. Ammetto che all’inizio è stato un bello shock, come per tutte ovviamente, ma non pensavo che sarebbe stato così totalizzante.

Mi sentivo ancora troppo figlia per essere mamma, come potevo occuparmi di una creatura così piccola quando ero io ad aver bisogno di aiuto?

Un’altra mazzata l’ho avuta quando mi sono resa conto che nel mio posto di lavoro ero stata de-mansionata così ho deciso di licenziarmi e di occuparmi solo del piccolo Alfredo scoprendo in me una forza che non avrei immaginato di avere. E soprattutto, me lo sono proprio goduto. Ho smesso di avere paura che piangesse o “disturbasse” nei luoghi pubblici e ho cominciato a portarlo dappertutto, io e lui alla conquista del mondo!

A un anno circa cominciai a portarlo al nido per tre mattine alla settimana e ricominciai a riprendermi i miei spazi. Ero ancora una donna!

Decisi anche di cercare un’altra scuola d’arte perché la mia passione bruciava più che mai ed ebbi la grandissima fortuna di diventare allieva del Maestro Gianni Ambrogio di Treviso. Ho frequentato la sua scuola per circa 9 anni.

Ricordo quanto mi sentivo impacciata e imbranata, mi sono sentita così per parecchio tempo! Nella mia classe ero la più giovane, andavo la mattina quando Alfredo era al nido e le mie compagne erano tutte signore di una certa età.

Il Maestro ci faceva utilizzare colori acrilici di alta qualità, non più quelli ad olio e per me sono stati una grandissima scoperta. Luminosi e intensi, puri o miscelati, acquarellati, li ho amati da subito. Inoltre il Maestro preferiva la carta alla tela infatti per anni ho dipinto su fogli di una carta speciale che proveniva da una fabbrica che purtroppo non esiste più.

La lezione si svolgeva in modo completamente diverso da quelle a cui ero abituata. Si sceglieva un soggetto e si dipingeva insieme al maestro. Si, avete capito bene, lui spiegava le tecniche mentre dipingeva insieme a noi. Era un uomo di una cultura immensa, molto esigente e a tratti permaloso ma aveva una sensibilità e una generosità senza pari. Condivideva con noi tutto quel che sapeva e che aveva imparato nella sua carriera artistica. Il momento della correzione era sempre quello un pò temuto, non aveva mezze misure, se ti doveva dire che era una schifezza te lo diceva apertamente! Però canticchiava sempre arie di opere famose, citava poeti, scrittori e ci parlava e raccontava aneddoti incredibili sulla sua vita d’artista.

Inutile dire che io mi sentivo infinitamente piccola ma anche tanto grata di poter respirare quell’atmosfera ricca di stimoli, ricca di arte!

Conservo tutto di quegli anni, anche i dipinti brutti, quelli che a detta del Maestro erano irrecuperabili, molti sono stati incorniciati e si trovano nel salotto di mia mamma e qualcuno anche a casa mia.

La classe era composta da un bel gruppo di signore, con alcune siamo ancora in contatto ed avevamo tutte nei suoi confronti una sorta di timore reverenziale. Eravamo forse anche un pò innamorate anche se aveva quasi 80 anni.  Col tempo presi sempre più confidenza e mi affezionai tantissimo.

Cominciammo a dipingere nature morte, paesaggi, mare, scorci di Venezia, muri scrostati con la tecnica delle spatole e infine gli astratti utilizzando le sue tecniche, le stesse che lui utilizzava nei suoi quadri.

Qui le foto della prima mostra collettiva a cui partecipai come allieva della scuola nel 2009. Non sono di grande qualità, la luce era artificiale, però si trattava di un luogo di grande importanza storica per Treviso. Ovviamente ero ancora acerba, non riconoscerete di sicuro la Valeria di adesso, mi affidavo completamente al Maestro ed ero molto felice di poter imparare da lui.

E qui quelle della seconda in cui avevo già avuto la mia piccola Stella ma del resto ve ne parlerò nella prossima puntata!

 

 

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